Alfafetoproteina alta, bassa e valori normali

Con alfa – feto proteina (AFP) si intende quella sostanza prodotta solo ed esclusivamente dal fegato del futuro nascituro e, al momento della nascita, la loro concentrazione aumenta notevolmente per poi abbassarsi in tempi molto brevi. Quando si tratta con donne non in gravidanza e degli adulti in generale, l’alfa – feto proteina non dovrebbe superare i 6.0 ng/ml.

Alfafetoproteina alta

L’aumento anomalo dell’AFP potrebbe diagnosticare complicazioni per la salute del feto o mentre per i soggetti adulti si potrebbe avere a che fare con patologie gravi come tumori negli organi riproduttivi o disfunzioni del fegato (carcinoma epatocellulare, epatoblastoma, epatite, cirrosi). Nello specifico, ci possono essere diverse tipologie di alfa – feto proteina ed è per questo motivo che solitamente la verifica delle stesse viene nominata alfa – feto proteina totale, per non escludere nessuna incognita medica e per monitorare la reazione dell’organismo alle cure, qualora sia stata diagnosticata una delle patologie sopra elencate.

Il test dell’ alfa – feto proteina totale ha valore principalmente indicativo, per una diagnosi approfondita verranno richiesti ulteriori accertamenti e indagini mediche. Per quanto riguarda le donne in stato interessante perché la verifica sia il più possibile attendibile è bene essere certi del corretto calcolo dell’età gestazionale del feto. Di solito, l’aumento dell’AFP avviene circa due settimane dopo essere entrate nel nono e ultimo mese di gravidanza, raggiunge il picco massimo al momento del parto e svanisce, di solito, nei cinque giorni successivi alla nascita. Se l’ alfa – feto proteina risulta troppo alta molto prima di questi avvenimenti allora ci potrebbero essere delle complicazioni nello sviluppo del feto o nella placenta o rilevare una qualche patologia che intacca il fegato materno.

Problematiche possono sorgere anche in caso di insufficiente produzione di AFP, segnale della sindrome di Down o del trisoma 18. Il test dell’AFP potrebbe risultare non attendibile quando si ha a che fare con gravidanze gemellari o in caso di altre patologie che potrebbero produrre un falso positivo. Prima di effettuare l’analisi al paziente non viene richiesto di seguire alcun accorgimento preparatorio.