Bilirubina diretta e indiretta: alta e bassa

Con bilirubina si intende quella sostanza giallina di scarto del liquido ematico e che va a raccogliersi nella bile, prodotta dal fegato. Solitamente la bilirubina viene trasportata nel sangue con l’aiuto dell’albumina e nel fegato con l’acido glucoronico per poi essere eliminata definitivamente attraverso le urine.

Bilirubina

Data la sua adattabilità e capacità di combinarsi con gli elementi descritti, la bilirubina può essere considerata diretta (quando è ancora presente nel sistema sanguigno) e indiretta (quando raggiungere il fegato) e di solito, nelle analisi di laboratorio, si prende in considerazione il livello di bilirubina diretta, sottraendola al totale. Tale sostanza è il risultato finale dell’emolisi ovvero del processo di disgregazione dei globuli rossi la quale, se avviene in tempi troppo veloci, ne determina l’aumento.

Se supera i 2.5 – 3 mg/dL allora il livello di bilirubina è eccessivamente alto e ciò comporta problemi e lesioni del fegato spesso e volentieri dovute da anemia, un disturbo del metabolismo determinato dalla sindrome di Gilbert, cirrosi, epatiti e reazioni anomali dell’organismo in caso di trasfusioni o determinati medicinali. Tale verifica viene fatta anche nei neonati quando il loro gruppo sanguigno non è compatibile con quello della madre che segnala ipossia, infezioni o malattie genetiche e complicazioni nelle funzioni di pertinenza del fegato.

Quando si deve valutare il quantitativo della bilirubina il medico terrà in considerazione il sesso e l’età del soggetto in esame. I valori totali potrebbero non essere a norma quando si ha a che fare con donne in stato interessante e bambini. Inoltre verrà fatta un’indagine dettagliata sulla linea alimentare e sulle terapie farmacologiche seguite dal o dalla paziente. Non è un esame di routine, di solito viene richiesto quando la storia medica del paziente rivela già problemi al fegato e dei globuli rossi e quando i nascituri risultano itterici. Il calcolo della bilirubina infatti è uno dei fattori che vengono controllati per monitorare l’efficacia di una cura specifica.