Estate in arrivo? Tornano zanzare e preoccupazione per il Virus Zika

L’arrivo della primavera, con giorni più lunghi e più miti, significa purtroppo anche il ritorno delle zanzare. E se per molti ciò significa soprattutto pruriginose punture sulla pelle e fastidiosi ronzii notturni per le orecchie, il vero allarme riguarda il rischio di trasmissione del virus Zika.

Questo virus può essere trasmesso per via sessuale, perinatale, attraverso la saliva, le urine, lo sperma e il latte materno. Il principale vettore dello Zika è rappresentato però dalle zanzare (clicca qui per una panoramica sulle malattie trasmesse dalle zanzare) anche se fortunatamente, in Italia, il rischio di venire infettati dal virus attraverso la puntura di una zanzara è molto basso, visto che finora la diffusione delle zanzare che ne sono portatrici è stata contrastata a dovere dalle autorità sanitarie del nostro paese.

Nonostante le numerose misure preventive, però, la preoccupazione per il virus Zika resta alta, perché ci troviamo di fronte a un virus protagonista degli ultimi anni di una vera e propria escalation su scala globale, al punto che nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia una Public Health Emergency of International Concern (PHEIC), ossia “Un’urgenza di sanità pubblica di portata internazionale”.

L’allarme, lanciato due anni fa a pochi mesi dalle Olimpiadi, risulta più che giustificato alla luce sia del numero delle persone contagiate, nell’ordine di centinaia di migliaia di nuovi casi solo in Brasile nel 2015, ma anche e soprattutto in virtù delle conseguenze che il virus parrebbe avere nei confronti dei neonati delle donne infette, nei quali si è riscontrata una percentuale di casi di microcefalia molto più alta della norma. Sebbene questa correlazione statistica non abbia ancora trovato conferme scientifiche in merito al tropismo del virus sulle cellule nervose umane, l’OMS ha suggerito ai governi dei paesi colpiti dall’epidemia di ricorrere all’aborto terapeutico al fine di scongiurare la possibile crescita esplosiva dei casi di microcefalia nei nascituri di gestanti contagiate.

In attesa che venga prodotto un vaccino ad hoc, processo che è ancora in fase sperimentale e che richiede tempo, combattere il virus Zika nei paesi ancora non colpiti dall’epidemia consiste soprattutto in un’opera di controllo della popolazione di zanzare, per lo più attraverso tecniche di disinfestazione e prevenzione (come ad esempio le trappole per gli esemplari femmina, che come sappiamo sono le uniche ad avere bisogno di nutrirsi di sangue). Tecniche sempre più efficienti, coordinate in un contesto sempre più organizzato a livello regionale e nazionale, rappresentano l’unica pratica in grado, unitamente alle buone abitudini antizanzare di ogni singolo privato cittadino, di combattere nel nostro paese la diffusione del virus Zika e delle altre potenziali malattie che le zanzare possono trasmettere all’uomo.