Linfociti alti, bassi e valori normali
Altri attori importanti per il sistema immunitario sono i linfociti che, in base alle aree dell’organismo in cui si concentrano, fanno parte di due grandi famiglie. I linfociti di tipo B sostano nel midollo osseo mentre quelli di tipo T hanno sede nel timo ed entrano in gioco anch’essi in caso di infezione in atto.
Quando i linfociti sono inferiori agli standard (1,5 – 3,5 x 109/l) si parla di linfocitopenia (o linfopenia) tipica nelle persone contagiate dal virus dell’HIV o con varie complicazioni e disfunzioni associate a cuore e reni mentre con la linfocitosi si ha un quantitativo in eccesso di linfociti che determina il sorgere di patologie infettive quali il citomegalovirus, la leucemia e la toxoplasmosi. È da aggiungere inoltre che la conta dei linfociti varia non solo da persona a persona ma anche in base all’età, soprattutto quando si deve eseguire un controllo della loro presenza nei bambini.
Come per i neutrofili, quando si deve eseguire un accertamento medico sulla produzione e distribuzione totale dei linfociti è bene tener presente che la loro presenza varia nel momento in cui il paziente si dichiara sottoposto a cure specifiche che prevedono l’uso di medicinali a base di cortisone, sedute di chemio e radio terapia, un periodo di riabilitazione in seguite a un’operazione chirurgica o se sono state precedentemente diagnosticate malattie autoimmuni.
In generale l’analisi di questa classe di leucociti avviene nel momento in cui il medico ha bisogno di approfondire la natura specifica della patologia che attacca e rende poco efficiente il sistema immunitario, per accertarsi degli esiti di una cura anti tumorale e per capire in quali aree di produzione si concentra il problema, midollo osseo o timo per quanto riguarda i linfociti. Infine, prima di eseguire la conta dei linfociti non vi è alcun accorgimento specifico da seguire se non tener presente gli elementi e i fattori che potrebbero alterarne i risultati conclusivi.