Cosa bisogna sapere sull’intolleranza al lattosio
Per scoprire se si è intolleranti al lattosio, non c’è soluzione più indicata che quella di rivolgersi al classico test per le intolleranze. Alcune procedure preventive, in ogni caso, possono essere utili per dissipare ogni dubbio. Per esempio, si potrebbe prendere nota delle reazioni dell’organismo successive all’assunzione di latte e suoi derivati: a questo proposito, fondamentale si rivela il Breath Test, che è – appunto – un test che permette di scoprire se si è intolleranti o meno al lattosio. Non bisogna avere paura di svolgerlo né essere preoccupati, anche perché si tratta di un’intolleranza particolarmente diffusa, dovuta al deficit di un enzima, che prende il nome di lattasi, che è indispensabile per il metabolismo dei derivati del latte – oltre che, ovviamente, del latte stesso -: è stato calcolato che praticamente una persona su due in tutto il mondo deve fare i conti con questo problema.
Consultando il sito www.studionutrilab.com si possono avere informazioni più precise in proposito, scoprendo – per esempio – che si tratta di un test molto semplice da effettuare. Ma perché si chiama Breath Test? In pratica, serve a verificare la presenza di idrogeno nell’aria che viene espirata prima di avere assunto lattosio e dopo avere assunto lattosio. In condizioni normali, infatti, viene prodotto a livello intestinale un quantitativo di idrogeno minimo: nel caso in cui tale quantitativo aumenti in modo significativo in seguito all’assunzione del lattosio, vuol dire che si è alle prese con un assorbimento non adeguato, che comunque può essere più o meno grave.
Una volta appurata la sussistenza di una intolleranza al lattosio, non ci si deve scoraggiare, anche perché sono ormai numerose le alternative alimentari rispetto al latte vaccino: basti pensare, per esempio, al latte di riso, che si fa apprezzare per la sua digeribilità, ma anche al latte di avena, senza dimenticare il particolare latte di kamut o il più comune latte di soia. Tutti sono fondamentali per una colazione adeguata, che – come è noto – rappresenta il pasto più importante della giornata.
Una eventuale intolleranza al lattosio, quindi, non deve far venir meno l’attenzione nei confronti della colazione, che dovrebbe includere, oltre a una fonte liquida come uno dei latti vegetali indicati in precedenza, un alimento proteico, dei cereali integrali e un po’ di frutta. A questo proposito, si può consumare frutta frullata o al naturale, ma anche sotto forma di spremuta: quel che conta è mangiarla sempre, per beneficiare del contenuto di fibre che la caratterizza. Fibre che sono molto utili per agevolare un transito intestinale adeguato e che, al tempo stesso, consentono di sentirsi sazi. Altrettanto importanti sono i cereali, che devono essere integrali e, se possibile, senza zuccheri aggiunti: per quel che riguarda le proteine, infine, spazio alle noci e alle mandorle, ma anche alle uova, senza demonizzare troppo gli affettati.