PSA totale: alto, basso, cause ed altro
Con l’acronimo PSA si indica l’Antigene Prostatico Specifico ovvero una proteina prodotta dalla prostata, una ghiandola presente negli organi genitali maschili il cui compito è di emettere il liquido seminale del quale gli spermatozoi si nutrono e attraverso la quale possono muoversi più agevolmente.
Il livello di PSA cambia a seconda dell’età dell’uomo e non dovrebbe superare i 4 ng/ml (nanogrammo per millimetro). Con l’avanzare dell’età (dai 60 agli 80 anni) il livello dell’Antigene Prostatico Specifico aumenta dai 4.5 ng/mg ai 7.5 ng/ml. Alcune quantità della proteina descritta si espandono anche nel sangue e analizzarne i livelli permette di diagnosticare per tempo eventuali tumori o infiammazioni della prostata. Tuttavia non è detto che le cause del PSA alto indichino un cancro, le cause possono essere altre ed è anche possibile che un paziente con un tumore alla ghiandola prostatica, in seguito al test, risulti completamente nella norma. In generale, se si hanno livelli troppo bassi di PSA (2 ng/ml) il medico potrebbe rilevare comunque un tumore della quale però non sono pervenuti dei sintomi rivelatori.
Abbiamo detto che con l’andare dell’età i valori di PSA aumentano considerevolmente e in questo caso si potrebbe trattare di ipertrofia prostatica ovvero a un ingrossamento della ghiandola che secerne il fluido seminale. In quest’ultimo caso le motivazioni di tale anomalia non sono direttamente collegate a cause esterne come la cattiva alimentazione o uno scorretto stile di vita però questo non vuol dire che non implichi complicazioni di salute. La prostata, ingrossandosi, va a comprimere la vescica e a restringere il canale attraverso il quale viene espulsa l’urina. Tale ostruzione può, a lungo andare, portare a infezioni e calcoli.
In casi di ipertrofia prostatica al PSA viene anche affiancata un’analisi delle urine per determinare i livelli di leucociti presenti e un’ecografia (da eseguire quando la vescica è piena). Per risolvere il problema di solito è sufficiente la somministrazione di medicinali specifici (se il problema non desta preoccupazioni). Se necessario, si può concordare per un intervento chirurgico che prevede nella maggior parte dei casi, l’endoscopia (tramite un catetere inserito lungo il canale urinario, l’uretra, si provvede a rimuovere la prostata. È un intervento che richiede al massimo un’ora e non è necessario effettuare alcun tipo di incisione).
Quando il PSA supera i 10 ng/ml, allora si ha a che fare con un tumore maligno (l’ipertrofia prostatica sopra descritta è considerata benigna) e il medico molto probabilmente procederebbe con una biopsia (si estraggono dei campioni di tessuto dalla ghiandola prostatica al fine di eseguire ulteriori analisi). In ultimo, va ricordato che esistono dei fattori che possono alterare i risultati finali di PSA ed è bene avvisare se si stano assumendo medicinali che manipolano i livelli di testosterone prodotti, il tipo di lavoro e anche quante volte il paziente pratica la masturbazione. Anche la biopsia potrebbe innalzare i valori, per questo è sempre molto importante valutare bene e con il medico se è necessario eseguire o meno il test.