Barotrauma da immersione: cos’è e come prevenirlo
Il barotrauma è un danno tissutale determinato dalla pressione e uno dei tipi è il barotrauma da immersione. Si tratta di un trauma cui possono andare incontro tutti coloro che si impegnano nelle immersioni subacquee e che bisogna conoscere per essere pronti a prevenirlo.
La variazione della pressione che si verifica durante le immersioni, nello specifico l’aumento repentino della pressione esercitata dall’acqua sulla membrana timpanica, può comportare l’insorgenza di un trauma da pressione.
Il barotrauma da immersione può determinare una riduzione della capacità uditiva, fino ad arrivare nei casi più gravi addirittura alla perdita dell’udito. Per questo motivo è di fondamentale importanza fare attenzione quando si decide di immergersi e ricordare che bisogna mettere in atto delle misure preventive. Le misure di prevenzione consentono di evitare di andare incontro ad un trauma da pressione.
Per quanto riguarda le principali misure preventive, bisogna tenere a mente alcuni semplici consigli. Innanzitutto sarebbe preferibile evitare di impegnarsi in una immersione subacquea quando si è raffreddati, perché questo potrebbe determinare una ulteriore pressione a livello della membrana timpanica, o comunque la difficoltà di compensare la variazione rapida della pressione.
Un altro ottimo consiglio per prevenire un possibile barotrauma da immersione è di tornare in superficie nel caso in cui le orecchie dovessero continuare ad essere tappate, nel caso in cui cioè ci si dovesse accorgere di non riuscire ad equilibrare le pressioni.
Nonostante l’attenzione rivolta al benessere delle proprie orecchie e nonostante la messa in atto delle misure preventive indicate, talvolta è possibile che l’immersione determini comunque un danno all’orecchio. I danni possono essere di vario tipo e comportano generalmente una riduzione dell’udito, in alcuni casi più gravi la perdita completa della capacità uditiva.
Fondamentale nel caso in cui si dovesse riscontrare una alterazione dell’udito rispetto al basale è rivolgersi al proprio medico di fiducia, o direttamente ad uno specialista. Grazie al portale InfoUdito potrete facilmente trovare il centro acustico a voi più vicino e fissare un appuntamento gratuito senza impegno con medici specialisti del settore. Vi basta lasciare un contatto telefonico e sarete prontamente ricontattati per fissare la visita gratuita nella data a voi più comoda.
Durante un’immersione è possibile avvertire il dolore. Questo è un sintomo della non corretta compensazione e dell’incapacità di reggere, in quella particolare situazione, la pressione elevata esercitata dall’acqua, pressione inoltre che tende ad aumentare all’aumentare della profondità a cui ci si spinge.
Il dolore deve essere un segnale di allarme: deve mettere in allerta e spingere a tornare in superficie, prima che l’orecchio possa andare incontro ad un barotrauma da immersione. L’errore commesso da molti è di sottovalutare questo sintomo e di restare alla stessa profondità o, ancora peggio, di spingersi ulteriormente più a fondo, determinando un peggioramento della compensazione ed un aumento del rischio di avere un trauma.
I sintomi che possono seguire ad una immersione con difficoltà di compensazione della pressione sono le vertigini, gli acufeni, la riduzione della capacità uditiva e la sensazione di avere l’orecchio pieno.
Si tratta dunque di sintomi vestibolo-cocleari, che in alcuni casi possono anche diventare permanenti. La riduzione dell’udito, ad esempio, potrebbe guarire con il tempo, così come potrebbe restare per sempre, obbligando ad utilizzare un apparecchio acustico per tornare a sentire come prima dell’immersione.
Nella maggior parte dei casi il barotrauma da immersione interessa l’orecchio medio. Vi sono però delle situazioni in cui il danno può spingersi verso l’orecchio interno e si è visto che questo è determinato soprattutto dalla rapida risalita al termine di una immersione.
La risalita rapida è molto pericolosa e dovrebbe essere assolutamente evitata. Il consiglio in questo caso è dunque di tornare in superficie lentamente, così che la variazione della pressione sia graduale e così che le pressioni interna ed esterna possano di volta in volta equilibrarsi, evitando un danno pericoloso.