Fermenti lattici: conosciamo gli alleati del benessere intestinale

Può capitare di sperimentare vari disturbi intestinali. Ciò dipende da un’alterazione della composizione microbica del nostro intestino. Come gestire questa evenienza? I fermenti lattici sono preziosi alleati del nostro equilibrio intestinale: conosciamoli e scopriamone le funzioni.

Fermenti lattici

Intestino e disbiosi intestinale: quale correlazione?

L’intestino è l’ultima parte dell’apparato digerente. Parliamo di un lungo tubo di sette metri, ripiegato più volte su sé stesso.   Il nostro intestino ospita miliardi di batteri, in costante equilibrio tra loro e con il nostro organismo: questa moltitudine è detta microbiota o microflora normale.

La microflora intestinale varia da un individuo all’altro: è possibile affermare che ciascuno di noi abbia una propria “impronta digitale batterica” (fingerprint batterico). La salute intestinale dipende dall’equilibrio fisiologico della microflora, a sua volta fondamentale per il benessere di tutto l’organismo.

Abbiamo detto poco fa che nell’intestino vivono miliardi di microrganismi in costante equilibrio tra loro, con l’importante funzione di creare una barriera contro patogeni esterni, contrastando così l’insorgenza di vari disturbi. La popolazione batterica può essere suddivisa in base al comportamento dei batteri della flora intestinale verso l’ospite umano. Possiamo individuare quindi:

  • Batteri ad azione benefica;
  • Microrganismi potenzialmente dannosi.

Fino a che c’è equilibrio, l’intestino è in salute e così anche l’intero organismo.   Tuttavia, questo equilibrio può rompersi, per varie ragioni. L’alterazione dell’equilibrio tra microrganismi benefici e dannosi è conosciuta come disbiosi intestinale. Questa situazione provoca una serie di sintomi associati prevalentemente al tratto gastrointestinale:

  • Diarrea;
  • Colite;
  • Enterite;
  • Gonfiore addominale;
  • Alito cattivo;
  • Feci maleodoranti.

Ecco le principali cause della disbiosi:

  • Intolleranze alimentari;
  • Infezioni intestinali;
  • Parassitosi;
  • Fumo;
  • Stipsi;
  • Alcool;
  • Stress;
  • Sedentarietà;
  • Dieta scorretta.

Fermenti lattici: i migliori alleati in caso di disbiosi intestinale

Per contribuire a promuovere benessere ed equilibrio intestinale è consigliabile assumere fermenti lattici. Si tratta di batteri vivi e vitali, ad azione benefica, in grado di ripristinare la flora batterica intestinale, spesso alterata.

La loro azione regolatrice e probiotica favorirà l’equilibrio intestinale e concorrerà a rinforzare le pareti intestinali contro l’azione dannosa degli agenti patogeni. Vediamo le principali funzioni dei fermenti lattici:

  • Inibiscono i microrganismi patogeni, contrastandone l’azione dannosa;
  • Migliorano la barriera intestinale: producono la mucina, che riveste la parete intestinale, e producono sostanze che permettono alle cellule intestinali di funzionare al meglio;
  • Stimolano il sistema immunitario;
  • Esercitano un’azione antinfiammatoriasulle pareti intestinali.

Abbiamo detto che i fermenti lattici svolgono un’attività probiotica. Cosa significa? Per poter essere definito “probiotico”, un microrganismo deve rispettare alcuni requisiti:

  • Non deve essere patogeno, cioè dannoso;
  • Deve essere di origine umana;
  • Deve resistere agli antibiotici;
  • Deve resistere all’acidità dello stomaco e all’azione della bile (un liquido prodotto dal fegato);
  • Deve aderire alla mucosa intestinale, riproducendosi;
  • Deve contrastare l’azione dei microrganismi patogeni, producendo naturali sostanze antimicrobiche;
  • Deve avere una concentrazione di almeno un miliardo di cellule vive per ceppo.

Sarà importante assumere prodotti che contengono probiotici in grandi quantità e di specie diverse: infatti, in virtù delle diverse caratteristiche di specie, i probiotici agiscono in sinergia e hanno una maggiore probabilità di colonizzare l’intestino, integrare i microrganismi mancanti e contrastare i patogeni.

Intestino sottosopra? Attenzione alla nostra nutrizione

Se il nostro intestino è soggetto ad alterazioni e siamo avvezzi a stipsi, diarrea e altri disturbi intestinali, l’alimentazione è un aspetto da non sottovalutare. Gli alimenti “a rischio” dipendono anche dalla nostra tollerabilità personale, ma è possibile fissare linee guida sugli alimenti concessi e quelli da limitare o sospendere. Se abbiamo disturbi intestinali dovremo evitare:

  • Alimenti dall’azione irritante. No a spezie piccanti, insaccati salati, fritture.
  • Alimenti dall’azione lassativa. Attenzione a cibi integrali e crusca. Evitiamo anche il caffè.
  • Alimenti e bevandeche possono causare gonfiore, meteorismo e flatulenza. No a bibite gassate, caramelle e dolciumi confezionati e molto zuccherini.

Ecco cosa introdurre regolarmente nella nostra dieta:

  • Acquaalmeno 1,5 litri al giorno.
  • Carne e pescebolliti, al vapore o ai ferri.
  • Frutta e verdurain quantità di 2- 3 porzioni al giorno, a seconda della tollerabilità.
  • Yogurt magro, ad azione riequilibrante.
  • Parmigiano reggiano stagionato. Poiché a basso contenuto di lattosio per via della lunga stagionatura, può essere consumato in sostituzione del latte. In linea generale, in caso di problemi intestinali è meglio preferire formaggi stagionati e a pasta dura o formaggi freschi poco fermentati (ricotta, robiola).