Difterite, scopriamo di che si tratta
Se non sapete cosa è la difterite oggi è il giorno giusto per scoprirlo. Entrando nello specifico, la difterite non è altro che una brutta malattia infettiva acuta provocata da un batterio chiamato con il seguente nome: Corynebacterium diphtheriae.
Una volta che il batterio, molto silenziosamente e soprattutto a nostra insaputa, entra nell’organismo, questo agente infettivo rilascia una tossina parecchio pericolosa che può danneggiare, o niente che di meno distruggere, organi e tessuti. Evidenziamo che gli organi colpiti cambiano a seconda del batterio: il più diffuso ad oggi va prevalentemente a colpire la gola, il naso e le tonsille, mentre un altro tipo, può provocare ulcere della pelle.
La Difterite colpisce in qualunque fascia di età, ma riguarda essenzialmente i bambini che non vengono vaccinati. Nella maggior parte dei casi la difterite viene trasmessa per contatto diretto con una persona che ne ha già infetta, o eventualmente con oggetti contaminati da secrezioni delle lesioni di un paziente. Il periodo di incubazione della malattia varia dai tre esagerando cinque giorni. Quando l’infezione colpisce per prima l’apparato orofaringeo, i primissimi sintomi sono i seguenti: mal di gola, perdita consistente dell’appetito e febbre leggera. Entro altri due-tre giorni, sulla superficie delle tonsille e della gola si forma una inconsueta membrana di colore grigio, dai margini piuttosto infiammati.
Il più delle volte la malattia è begnina, ma in certe circostanze può portare a gravi problemi a livello cardiaco: infarti, aritmie, miocardite ecc… Passando al trattamento, coloro che vengono colpiti dalla malattia vanno all’istante trattati con antibiotici appositi e antitossine, e messi in isolamento per circa due giorni in modo da evitare che contagino qualcuno. Il metodo più efficace per arginare la difterite è la vaccinazione preventiva. Quest’ultima al 99% viene somministrata in combinazione con quella contro il tetano e contro la pertosse. In conclusione, il vaccino lo devono utilizzare tutti i bambini nel primo anno di vita, adulti non vaccinati e viaggiatori che vanno in luoghi dove la malattia è endemica.