Gli alimenti migliori per la riduzione del DHT e se non basta c’è la tricopigmentazione
Con il termine calvizie comune, o alopecia androgenetica, indichiamo la perdita di capelli causata da una suscettibilità dei follicoli piliferi all’azione di ormoni androgenetici. Una dieta ricca di proteine, vitamine e minerali rappresenta uno strumento di cui ciascuno di noi dispone per contrastare il processo di miniaturizzazione dei follicoli piliferi, dovuto all’azione dell’ormone diidrotestosterone. Qualora un’alimentazione corretta non sia sufficiente, un’opzione è rappresentata dalla tricopigmentazione dei capelli, evoluzione della micropigmentazione applicata al cuoio capelluto.
Cause della calvizie
L’alopecia androgenetica è dovuta all’attività dell’enzima 5-alfa-reduttasi di tipo 2, responsabile della trasformazione dell’ormone testosterone in diidrotestosterone (DHT). Quest’ultimo causa il processo di miniaturizzazione dei follicoli piliferi, fino alla perdita del capello.
Tale processo si verifica esclusivamente in individui geneticamente predisposti. I geni responsabili non sono ancora stati identificati dagli studiosi e tutt’ora proseguono gli studi e le ricerche in questo ambito. Un’alimentazione scorretta o una dieta povera e non equilibrata possono contribuire a danneggiare i nostri capelli e favorire l’azione del DHT.
Gli alimenti consigliati per contrastare la calvizie
Tra gli alimenti più importanti per la salute del nostro organismo e, di conseguenza, dei capelli, ricordiamo in particolare: Frutta e verdura, fonti di antiossidanti naturali. Si raccomandano in particolare spinaci, broccoli e bietole, ideali per la formazione del sebo, balsamo naturale per i capelli, e agrumi e kiwi per la presenza di vitamina C. La verdura, in particolare, è essenziale per la presenza di ferro. Forme di anemia (carenza di ferro) possono contribuire alla caduta dei capelli e a un indebolimento generale dell’organismo.
I cereali integrali, quali riso, frumento, segale e avena in particolare, sono fonte di fibre e ritenuti capaci di resistere all’azione dell’insulina, ormone legato all’alopecia androgenetica. Inoltre la presenza delle vitamine del gruppo B contribuisce a rinforzare e ossigenare i follicoli piliferi.
Anche la carne non deve mancare nelle nostre diete, in quanto fornisce lo zinco, nutriente essenziale per favorire le reazioni chimiche degli enzimi. È inoltre ricca di ferro, proteine e di vitamine del gruppo B. La biotina svolge, poi, un ruolo essenziale per il nostro organismo. Le uova, nello specifico, ne sono una fonte importante. Infine è fondamentale bere moltissima acqua. Gli esperti raccomandano almeno 8 bicchieri al giorno. Anche questo elemento contribuisce alla salute dei nostri capelli.
Quando la dieta non basta
Nonostante si seguano gli accorgimenti sopra indicati, molto spesso non si riesce a contrastare il processo di caduta causato dall’alopecia androgenetica. Un’opzione ideale è rappresentata, in questo caso, dalla tricopigmentazione.
Cos’è la tricopigmentazione?
La tricopigmentazione è una branca della micropigmentazione che consiste nella realizzazione di depositi puntiformi sullo scalpo, attraverso l’ausilio di apparecchiature e pigmenti specifici, al fine di simulare otticamente l’aspetto dei follicoli piliferi al momento della nascita di un nuovo capello.
Trova diversi ambiti di applicazione e permette di ottenere una copertura naturale sia in caso di capello rasato in zone glabre o molto diradate, sia con i capelli lunghi, al fine di nascondere otticamente le trasparenze. La tricopigmentazione rappresenta inoltre un’ottima soluzione per il camouflage di cicatrici dovute a trapianto di capelli o a traumi.