Citomegalovirus (CMV): IgG ed IgM

I citomegalovirus o, semplicemente, CMV sono dei virus che causano infezioni asintomatiche e si annida all’interno del midollo osseo e di solito risulta inattivo. Il fatto che il CMV sia molto diffuso e tendenzialmente inattivo non vuol dire che non causa dell’inasprimento di stati di malessere già diagnosticati.

Cytomegalovirus

I citomegalovirus possono riattivarsi durante la fase di gestazione, mettendola a rischio o portare un’involuzione negativa e pericolosa negli organismi che hanno subito un trapianto o sono infettati da altre patologie gravi come l’HIV. Quando si analizza l’attività dei CMV, i medici si concentrano su due tipi di anticorpi precisi come l’IgM (entrano in gioco nel momento stesso in cui qualcosa “risveglia” il virus) e l’IgG ( compaiono successivamente e rimangono all’interno dell’organismo per sempre).

Se l’IgM associato ai CMV risulta negativo allora non vi è alcuna infezione in atto ma è molto probabile che l’esame debba essere ripetuto poiché potrebbe risultare positivo nelle settimane successive al contagio da cytomegalovirus e, inoltre, trascorso un determinato periodo di tempo, scompare. Data la maggiore aspettativa di vita dell’IgG negativo segnala che l’infezione da CMV non è mai avvenuta mentre se risulta positivo potrebbe indicare che la malattia potrebbe essere in corso o che è stata contratta e arginata in passato.

In entrambi i casi, si ricorda che il test riguardante i citomegalovirus può essere richiesto ed eseguito più volte e in tempi diversi. Non è necessario seguire alcun tipo di accorgimento preventivo preciso. Nello specifico, l’esame del CMV diventa necessario e obbligatorio quando il paziente deve subire un trapianto o ha contratto l’AIDS e, anche se non determina grossi rischi per la salute quando si è in condizioni ottimali, potrebbe compromettere lo sviluppo del feto in caso di gravidanza. In quest’ultimo caso, alle gestanti si consigliava addirittura l’aborto ma con i progressi e le scoperte in ambito medico, ora è possibile portare avanti la gravidanza limitando, attraverso un’adeguata terapia, di molto i rischi da CMV.