DHEA (solfato) alto, basso e valori normali
Prodotto dalle ghiandole surrenali il DHEA è un ormone steroideo presente nel liquido ematico e identificato anche come solfato il quale, a sua volta, è capace di tramutarsi in testosterone o estrogeno. Data la sua capacità di conversione in altri ormoni steroidei, la sua analisi cambia se si ha a che fare con soggetti maschili e femminili e in base all’età. In generale, aumenta tra i 30 e i 40 anni per poi calare progressivamente.
Il DHEA non viene calcolato singolarmente ma comparato con altri ormoni, senza dimenticare che la sua produzione può variare anche nell’arco delle 24 ore. L’aumento improvviso ed eccessivo dell’ormone DHEA potrebbe rilevare patologie come l’ovaio policistico e disfunzioni che interessano proprio le ghiandole surrenali che producono un alto quantitativo di androgeni mentre una scarsa presenza di DHEA rileva un’alta percentuale di cortisolo e disfunzioni dei reni causate dal morbo di Addison.
Prima di eseguire il test riguardante la DHEA il medico competente prenderà in considerazione non solo se il soggetto è un fumatore ma anche se soffre di eventuali disturbi alimentari. L’anoressia, ad esempio, è una malattia che potrebbe alterare fortemente il risultato finale. Inoltre, prima della verifica di tale ormone steroideo, è bene informare se si stanno seguendo delle terapie farmacologiche per patologie legate all’aumento di grassi e zuccheri (diabete) o per il controllo della fertilità. Anche sostanze presenti in natura come l’olio di pesce o vitamina E possono alterare i risultati del test.
L’esame del DHEA subentra nel momento in cui il paziente presenta una sintomatologia che possa far pensare a irsutismo, ovaio policistico, iperandrogenismo e/o iperplasia surrenale. Prima di effettuarlo è bene presentarsi a stomaco vuoto. In generale, il DHEA ha diverse proprietà benefiche in quanto rallenta il processo di invecchiamento, le infiammazioni dell’organismo e sembra che sia utilizzato in America come principio attivo negli antidepressivi.