LDL (colesterolo cattivo): alto, basso e rischi
Se l’HDL è il colesterolo buono atto a trasportare e distribuire le proteine e le sostanze nutritive lungo l’intero organismo, il colesterolo cattivo svolge il compito opposto e, come è già stato più volte ripetuto, compare sotto il nome di LDL.
Il colesterolo cattivo, rilevato in quantità elevate una volta eseguito il profilo lipidico, impedisce la naturale circolazione del sangue accumulandosi e ostruendo i canali che costituiscono l’intero sistema cardiovascolare con il rischio di causare infarti e altre complicazioni cardiache.
Nello specifico, una presenza massiccia di trigliceridi determina l’innalzamento di LDL. Questo seguendo la formula Friedelwald che calcola il colesterolo cattivo sottraendo, al colesterolo totale, i valori di HDL (colesterolo buono) e quelli dei trigliceridi (H).
Il rischio di complicazioni per la salute causate dall’LDL è maggiore con l’avanzare dell’età e interessa soprattutto i pazienti di sesso maschile. Per le donne, i problemi legati al colesterolo cattivo possono affiorare nel momento in cui entrano nella fase della menopausa. A rischio anche le persone alle quali è stata diagnosticato il diabete o l’obesità.
Tra i fattori da prendere in considerazione nel calcolo di questa specifica sostanza sono da enumerare anche il fumo, la pressione alta (pari o superiore ai 140 mmHg) e patologie cardiache ereditarie. I valori considerati normali di LDL si aggirano attorno ai 100 e 129 mg/Dl tuttavia se il rischio è mediamente basso se risultano sui 130 o sui 160 mg/Dl, aumenta considerevolmente se non raggiungono i 100 mg/Dl.
Che siano eccessivamente bassi o eccessivamente alti il colesterolo cattivo porta le problematiche elencate nei post precedenti. La stessa cosa vale per le modalità che portato il medico a richiedere un’analisi dettagliata o per le cause che possono portare a un’anomalia dei risultati finali (infarto, gravidanza, stress o traumi dovuti a incidenti e diete di qualunque tipo). Prima di eseguire il test si ricorda di presentarsi a stomaco vuoto e non bere bevande alcoliche nelle 24 ore precedenti alla verifica.