HDL (colesterolo buono): alto, basso e rischi

Nel post dedicato all’analisi del colesterolo totale può sembrare che la sostanza in sé è potenzialmente dannosa per la salute ma non è così. Esiste anche il colesterolo buono. Il lato positivo del colesterolo è che, presente nelle giusti quantità, permette di svolgere diverse funzioni benefiche. La sua sigla di riferimento è HDL che, tradotto, vuol dire lipoproteine ad alta densità.

HDL (colesterolo buono)

In questo caso, alti valori di HDL permettono di contrastare la quantità di colesterolo cattivo che può diffondersi e creare problemi al sistema cardiocircolatorio. Nello specifico, se il colesterolo buono si mantiene al di sopra dei 60 mg/Dl è molto facile che non si rischi di contrarre i problemi cardiaci ampiamente descritti non solo nell’articolo dedicato al colesterolo totale (e già citato precedentemente) ma anche in quello che descrive il profilo lipidico.

Se si ha un quantitativo che varia dagli 80 ai 100 mg/Dl di colesterolo buono, allora è probabile che l’organismo stia reagendo a degli elementi ritenuti nocivi per la salute o che stia cercando di avvisare il paziente che ha subito un qualche tipo di intossicazione derivanti da alcol, metalli pesanti o pesticidi. Se risultano inferiori ai 60 mg/Dl vuol dire che lo stile di vita è troppo sedentario e si consiglia un po’ di attività fisica oltre che maggior attenzione all’alimentazione in generale.

Come sempre, prima di sottoporsi a un esame che verifichi i livelli di colesterolo buono (HDL) è bene avvisare il proprio medico di fiducia se si è in stato interessante, se si ha una qualche patologia che comporta l’utilizzo di medicinali come i betabloccanti o anche se si è sottoposti a una qualche fonte di stress. L’esame viene fatto di solito ogni 5 anni, subito dopo aver compiuto il ventesimo anno d’età. Tuttavia, il medico potrebbe richiederlo prima se il soggetto ha appunto una qualche patologia cronica (ad esempio il diabete) se soffre di pressione alta e se è un fumatore incallito che ha superato i quarant’anni.

Dato che i trigliceridi e il colesterolo cattivo (LDL) aumentano subito dopo i pasti è meglio presentarsi a stomaco vuoto prima del test di controllo ma non è segnalato che mangiare qualcosa sia assolutamente vietato. L’importante è rendere presente che non si è completamente a digiuno e, naturalmente, evitare gli alimenti troppo grassi assunti in quantità eccessive.