Pressione arteriosa alta o bassa?
Per calcolare la pressione arteriosa, ovvero la forza con la quale il sangue scorre lungo l’intero organismo, si prendono in considerazione la sistolica (quando il cuore si contrae) e la diastolica (il tempo che passa da un battito all’altro).
Una pressione arteriosa normale è quando si ha una sistolica inferiore ai 120 mm/Hg e una diastolica inferiore agli 80 mm/Hg. Se tali valori vengono superati, allora si ha a che fare con la pressione arteriosa alta e, a seconda dei livelli riscontrati in seguito alla sua misurazione, si hanno diversi gradi di ipertensione che possono degenerare in una vera e propria crisi ipertensiva (ictus e infarti). In quest’ultimo caso è meglio non attendere la prosecuzione degli eventi e farsi portare immediatamente in pronto soccorso o dal proprio medico di fiducia.
Nei casi che precedono la crisi ipertensiva è bene cambiare il proprio modo di vivere seguendo una dieta equilibrata e salutare (eliminando alcolici, cibi troppo grassi e/o troppo salati) svolgendo un po’ di movimento spezzando così una quotidianità troppo sedentaria, non fumare. Se non avviene alcun miglioramento, consultare il medico per concordare e farsi prescrivere una terapia farmacologica adeguata.
I problemi cardiaci diminuiscono quando invece si riscontra la tendenza ad avere la pressione arteriosa bassa. Tuttavia ciò non vuol dire che il soggetto sia in ottima forma poiché questo stato porta vertigini, svenimenti, nausee, disidratazione e senso di depressione. Al calcolo della pressione tramite la sistolica e la diastolica, si affianca anche il calcolo della pressione differenziale. Quest’ultima concerne la differenza numerica tra i due valori di riferimento i quali, se normali (120/80 mm/Hg) si identifica con la formula 40 mm/Hg.
Se anche la pressione differenziale risulta superiore alla media (è bene segnalare che essa si alza in seguito a un qualsiasi tipo di sforzo e/o attività fisica) può essere che l’aorta si sia irrigidita a causa di patologie che solitamente si riscontrano in soggetti anziani (aterosclerosi) o per la presenza di un elevato quantitativo di grassi (colesterolo alto) o anche per chi soffre di ipertiroidismo e anemia.
Ancora, si parla di bradicardia quando la pressione differenziale è inferiore al 25% del valore sistolico accettato e, per evitare di andare incontro a un edema cerebrale, anche in questo caso è bene affidarsi con urgenza al proprio medico di base.
Prima di calcolare la pressione è bene tener presente che essa tende ad essere più alta a inizio giornata e i valori possono risultare sballati se si ha appena fumato o anche solo se si ha fatto una semplice passeggiata e bevuto il caffè. La misurazione deve essere fatta su entrambe le braccia e assicurarsi che il proprio stato emotivo sia il più rilassato possibile. Se si tende ad allarmarsi facilmente e ad essere eccessivamente ansiosi, infatti, il corpo ne risente e così anche la pressione arteriosa.